Migrazioni, razzismi e confini

Migrazioni, razzismi e confini

Referenti: Giulia Fabini, Firouzi Tabar Omid, Claudia Mantovan

Il modulo Migrazioni e Razzismi prevede l’approfondimento in chiave criminologica delle politiche migratorie italiane ed europee alla luce dei processi di esternalizzazione e internalizzazione dei confini. Da un lato, i sistemi di controllo poliziale delle frontiere esterne (Frontex), gli accordi con paesi terzi – in primis la Libia – i respingimenti; dall’altro, il controllo poliziale nel territorio, la detenzione amministrativa, le espulsioni. Dedicheremo una particolare attenzione allo studio del diritto di asio, dell’”approccio hotspot” e dei sistemi di accoglienza, utilizzando gli strumenti della criminologia dei confini e delle teorie postcoloniali, attraverso lo studio di concetti come illegalità, (in)deportabilità, performatività dei confini, crimmigration, spettacolo del confine, soggettività, resistenze.

Si analizzeranno gli approcci umanitari e sicuritari che informano la governance delle migrazioni focalizzando l’attenzione sui processi di criminalizzazione, di infantilizzazione e di “inclusione differenziale” delle/dei migranti, e sulle narrazioni e culture discriminatorie e razziste che si diffondono nei territori.

Adottando una prospettiva intersezionale, che cerca di intrecciare variabili soggettive e strutturali legate alle questioni di “classe”, di “colore” e di “genere”, studieremo la realtà delle migrazioni nei territori, individuando le forme del controllo e della segregazione sociale, le resistenze delle/dei migranti e delle realtà solidali, ma anche la situazione degli/delle operatori e operatrici, mediatori e mediatrici e altre figure che in tali contesti si trovano ad agire e lavorare.

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