Breve storia del Master

Master in “Criminologia Critica e Sicurezza Sociale”.
La storia.

Il corso di master in “Criminologia Critica e Sicurezza Sociale” ha visto la luce nel 2001, come Corso di perfezionamento, con la denominazione iniziale di “Criminologia critica e Prevenzione della Devianza”. La sua nascita è stata ispirata dalla volontà di alcuni studiosi e docenti, nel campo della sociologia del diritto e della devianza, di dare continuità ed espansione all’implementazione di un approccio radicalmente diverso alle questioni della devianza e della sicurezza, basato sulla prevenzione, di carattere prevalentemente sociale, e non sulla repressione. Durante i primi anni il corso è stato prevalentemente frequentato da operatori del settore. Nel 2005, visti i successi iniziali, con punte di quasi 40 iscritti, volendo conferire al titolo maggiore consistenza e prestigio, il corso è stato trasformato in master di 1° Livello, con il titolo di “Criminologia Critica, Prevenzione e Sicurezza Sociale”, rendendosi così evidente l’orientamento all’assunzione del paradigma della sicurezza sociale, sia come naturale applicazione degli assunti della Criminologia Critica, sia come rilettura critica della categoria di “sicurezza” egemone nella comunicazione pubblica. La scelta si è rivelata proficua, incentivando il rinnovo del corso di anno in anno, con un numero sempre consistente di frequenze e arricchendosi progressivamente di nuove tematiche e di nuovi apporti didattici, anche dall’estero (immigrazione, globalizzazione, mutamenti culturali, interculture, riflessività, questioni di genere, convict criminology, giustizia riparativa, sicurezza urbana), grazie anche all’ingresso nello staff del corso di diversi nuovi membri. L’identità dei corsisti si è peraltro progressivamente caratterizzata per una più accentuata domanda di formazione postlauream da parte di neolaureati e aspiranti a partecipare a dottorati di ricerca, obiettivo spesso coronato da successo, così come diversi inserimenti professionali qualificati. Nel 2016 il corso diventa interateneo con la partnership dell’università di Bologna, con il titolo di “Criminologia Critica e Sicurezza Sociale. Devianza, Città e Politiche di Prevenzione”. Volendosi valorizzare le risorse scientifiche e didattiche interne al neocostituito Dipartimento FISPPA, secondo lo spirito dello stesso, per i due anni successivi il corso vede il coinvolgimento di alcuni colleghi della sezione psicosociale, assumendo così la denominazione di “Criminologia Critica e Sicurezza Sociale: Devianza, istituzioni e Interazioni Psicosociali” con un intero modulo riservato al nuovo tema, incentrato sull’analisi della violenza istituzionale. Dopo la chiusura dell’esperienza, in ragione della diversificazione delle scelte didattiche, il master torna ora alla luce con la semplice denominazione di “Criminologia Critica e Sicurezza Sociale”. Durante tutta questa lunga esperienza il corso si è qualificato nel recepire le diverse accentuazione e occorrenze dovute al succedersi delle diverse fasi politico-istituzionali e culturali negli ambiti sensibili (riforme penali, carceri, immigrazione, sicurezza, prevenzione, questioni di genere, controllo, politiche sociali, tossicodipendenze). Verso questa complessa area di questioni teoriche, di possibili campi di ricerca e di interventi sociali, il master intende continuare a sviluppare la sua attenzione critica, come riferimento di nuove progettualità.


 

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